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Sand Land • Recensione PC

Dopo il manga e l'anime, Beelzebub diventa un videogame

Trama e narrativa - 8
Gameplay - 6.5
Comparto estetico - 7.5
Comparto tecnico - 9
Comparto audio - 8

7.8

Sand Land è un'avventura ambientata nell'arido mondo immaginato da Akira Toriyama, purtroppo con un gameplay che presenta alcune mancanze.

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In questo momento storico si sta tendendo a riscoprire il fascino di opere del passato nate forse nel momento sbagliato, ma di cui adesso possediamo i giusti strumenti per poterle apprezzare.
L’attuale era videoludica non è da meno e lo si può notare dai molti remake e remastered, spesso apprezzati ma troppe volte inutili, che si stanno producendo.

Sand Land è degno figlio di questa era perché Bandai Namco, dopo ben 24 anni dalla pubblicazione del manga originale, ha voluto trasporre le avventure del principe dei demoni dalla carta al joypad; fortunatamente per noi, con un buon risultato.

Gli sviluppatori scelti per questa missione sono stati quelli di ILCA, i quali, già famosi per altri titoli, hanno utilizzato la loro grande esperienza al fine di ricreare il mondo di Sand Land, rispettando l’idea originale e trasformandola in un’opera al cui interno convergono elementi dei giochi open-world e dei giochi RPG.

L’eredità di Toriyama

Sand Land però è anche arrivato in un momento delicato, data la prematura scomparsa del creatore del manga forse più famoso al mondo. L’universo e la storia di Sand Land infatti nascono dalla stessa matita che ha disegnato Goku, Vegeta e tutti i personaggi dell’ormai leggendaria serie di Dragon Ball.

Akira Toriyama infatti si è spento poco più di un mese prima del rilascio di Sand Land, lasciando un vuoto incolmabile in tutti i grandi e piccini che sono cresciuti con la storia del Drago Shenron.

La trasposizione videoludica di Sand Land quindi si aggiunge all’eredità di Toriyama e Bandai Namco, con ILCA allo sviluppo, è riuscita a mantenere alto il nome del mangaka padre di queste storie.

Trama e narrativa

La storia di Sand Land comincia con la conoscenza del principe dei demoni Beelzebub e la sua colorata compagnia alle prese con un assalto ad un furgone che trasporta acqua, bene ormai divenuto più prezioso dell’oro stesso.

50 anni prima gli umani, a causa delle loro violente e ripetute guerre, hanno portato il mondo alla distruzione, inaridendo le terre e facendo sparire il solo fiume che portava acqua in tutto il paese. L’unico modo per reperire dell’acqua quindi è acquistare le costose bottiglie del re.

Cercando giustizia, l’umano Rao, sceriffo di una città al collasso, va in cerca della dimora dei demoni al fine di chiedere aiuto proprio al nostro protagonista Beelzebub. L’intento è quello di cercare la leggendaria sorgente segreta da cui proviene l’acqua del re. Al viaggio si aggiunge poi Thief, amico fidato del principe e abile ladro.

Qui comincia l’avventura dei nostri tre protagonisti che si troveranno, tra situazioni fuori di testa, ad affrontare il potente esercito reale ed il suo spietato generale Zeu.

Sand Land doveva semplicemente raccontare una storia già scritta e vincente ma ha voluto rischiare aggiungendo dettagli volti sì ad arricchire la narrazione, ampliandola e rendendola più consona ad un videogioco, ma anche necessari a creare solide basi per la seconda parte della storia, completamente inedita e originale.

Rischi che hanno dato frutti decisamente positivi dato che, anche nella storia inedita, sono riusciti a mantenere l’anima del manga, tanto da meritarsi il plauso di Toriyama stesso.

Gameplay

Il gameplay di Sand Land purtroppo è il punto per cui ho storto un pò il naso. Dico purtroppo perché, nonostante durante la partita mi sia sempre divertito, ci sono state delle situazioni in cui si è notata una leggera superficialità nello sviluppo.

Mappa ed esplorazione

La mappa, o per meglio dire le mappe, in Sand Land sono davvero molto vaste. Esplorarle nella loro totalità infatti ha richiesto parecchio tempo. Il problema però è la loro composizione.

Da un open-world ormai ci aspettiamo che l’esplorazione, più o meno approfondita, ci ricompensi con oggetti speciali, luoghi segreti o boss impegnativi. Questo in Sand Land manca totalmente, la mappa è sì disseminata di mostri, ma, una volta sconfitti, essi premiano il giocatore con semplici oggetti a volte inutili e viene quindi meno la voglia di esplorare ogni angolo della mappa.

La mini-mappa infine ha davvero poca utilità perché, avendo molte informazioni a schermo (come la posizione dei nemici, degli attacchi in arrivo e i classici indicatori per i vari obiettivi), è quasi inutile darci un occhio per sapere dove andare.

Combat system e progressione

Già dai primi momenti di gameplay, il combattimento corpo a corpo mi è sembrato un po’ legnoso e limitato nelle dinamiche ma, dato che ero difronte ad un action-RPG, speravo che con il salire di livello e con l’acquisizione di nuove abilità mi sarei divertito di più. Purtroppo però ho dovuto fare i conti con una bassa sensazione di progressione.

Anche salendo di livello e quindi sbloccando nuove abilità, nostre ma anche dei compagni di avventura, è mancato un senso di crescita del personaggio e di conseguenza non si è riuscito a rendere il combat system completo e appagante.

I nemici, allo stesso modo, saliranno di livello alla pari con il nostro, non presentando così mai la necessità di cercare nemici al fine di livellare. Infatti, procedendo con la storia, non ho mai avuto la sensazione di essere troppo debole, ma mi sono sempre trovato a fronteggiare il nemico ad armi pari.

I veicoli

Al sistema di combattimento un po’ calante arriva in soccorso quello con i veicoli. In Sand Land infatti è stata posta molta attenzione su questo punto, tanto che il 90% dei combattimenti si svolgeranno proprio su tali mezzi (e fortunatamente farlo è molto divertente).

Un po’ per potenza di fuoco, un po’ per comodità, non esiterai neanche un secondo a salire sui potenti mezzi che collezionerai durante l’avventura. Carri armati, moto, robot e altri veicoli ti accompagneranno durante il viaggio e ti permetteranno di esplorare Sand Land in totale libertà.

Una volta sbloccata l’officina, è possibile apprezzare la profondità che ILCA ha voluto dare alla personalizzazione e al potenziamento dei mezzi. È presente una sezione dedicata alla costruzione del veicolo stesso, in cui potremo potenziare il telaio base ed una in cui potremo decorarlo con colori e vinili che collezioneremo durante la storia.

In un’altra officina è possibile invece costruire e potenziare i singoli componenti che andranno a potenziare il veicolo, tutto in base al proprio stile di combattimento.

Per tutti i generi di potenziamento sono necessari oggetti e materiali che sarà necessario lootare. Molto presente, forse anche troppo per l’appunto, è il looting, che spinge a raccogliere qualunque cosa con l’idea che forse ad un certo punto potrà risultare utile, senza però sapere davvero cosa si sta raccogliendo.

I dungeon

In Sand Land, sia durante il corso della storia principale che disseminati per la mappa, dovremo affrontare alcuni dungeon che si presentano sotto forma di antiche rovine o di gigantesche astronavi abbandonate.

Questi luoghi nascondono tesori utili allo sviluppo dei veicoli o monete antiche da poter scambiare con un mercante speciale che vende solo cartine con l’ubicazione degli scrigni nelle diverse zone della mappa.

Questi dungeon purtroppo sono davvero noiosi, dato che i due tipi di ambiente saranno sempre uguali tra loro e dopo pochi minuti all’interno avevo più voglia di guadagnare l’uscita piuttosto che esplorarli e cercare i tesori nascosti.

Comparto estetico

Il primo impatto con Sand Land è stato assolutamente positivo, merito sicuramente del nuovissimo Unreal Engine 5 che riesce a far brillare la scelta stilistica del cell-shading. A questo è stato dato un tocco fumettoso che, oltre ad omaggiare il lavoro del grande Toriyama, rende felice chi questi luoghi e questi personaggi li ha originariamente conosciuti sul manga.

Lo stesso Toriyama, in un suo messaggio postumo, elogia il lavoro degli sviluppatori dapprima approvando la grafica, affermando di aver provato un prodotto che rispettava l’atmosfera e lo stile originale del suo manga, per poi esaltare un mondo totalmente inedito che continua e amplia la storia originale.

Forest Land, questo il nome del bioma che sbloccheremo nella seconda parte della storia, aggiunge tutta un’altra palette di colori a questo gioco che altrimenti sarebbe stato davvero troppo monotono, essendo le Sand Land per natura immense lande desertiche e desolate.

La regia infine è uno dei punti più riusciti, riuscendo a sfruttare una storia scritta da uno dei mangaka più importanti del mondo e oltretutto forte dei personaggi creati dallo stesso. Questi infine sono diretti egregiamente, utilizzando una narrazione comica che arriva a trattare anche argomenti di un certo spessore come la morte e la solitudine.

Comparto tecnico

Tenendo quindi conto di ciò che è stato già detto, dal punto di vista tecnico a Sand Land non gli si può dire proprio nulla e forse il problema è proprio questo. La grafica in cell-shading non ha una peculiarità per cui essere ricordata. Sicuramente, rispetto alla bassissima qualità di titoli rilasciati al pubblico, praticamente in beta e quindi pieni di bug e glitch a cui siamo purtroppo abituati, qui siamo di fronte ad un lavoro eseguito egregiamente.

Sin dal day one non abbiamo riscontrato alcun tipo di problema se non delle righe di dialogo che si ripetono fin troppo spesso durante gli spostamenti sulla mappa.
Il titolo risulta fluido e con dei caricamenti davvero fulminei apprezzabili soprattutto durante gli spostamenti rapidi. Riesce inoltre a mantenere un frame rate granitico anche nelle situazioni più concitate, merito sicuramente della semplicità dei modelli e dell’ambiente circostante.

Piccolo neo, ma solo in alcune situazioni come ad esempio i dialoghi, sono le animazioni che si dimostrano legnose o addirittura completamente assenti, passando da un’inquadratura ad un’altra con un poco gradevole scatto.

Comparto audio

Le musiche di Sand Land sono un punto interessante perché sono estremamente semplici ma al contempo accompagnano perfettamente l’avventura in ogni frangente, dall’esplorazione dell’arido deserto ai momenti più catartici.

Mentre giocavo e studiavo il titolo mi sono spesso ritrovato ad ascoltare la colonna sonora senza neanche accorgermene perché perfettamente calzante con il momento, sia durante il gameplay che durante le cutscenes.

Certo, non siamo difronte ad una colonna sonora del maestro Hans Zimmer ma sono sicuro che Sand Land non sarebbe lo stesso gioco senza, come sono convinto che queste musiche possano essere davvero apprezzate solo sul titolo in questione.

Sand Land • Verdetto

Tirando le somme, non posso che ritenere Sand Land promosso. Sicuramente si sarebbe potuto fare di più, specialmente sui punti deboli del titolo, come il sistema di combattimento corpo a corpo poco ispirato o la mappa tanto grande quanto vuota.

Ho molto apprezzato invece che non sia stata snaturata l’opera del maestro, inserendo nel gioco troppi contenuti che sarebbero potuti andare fuori contesto, mentre ciò che è stato aggiunto è stato fatto in modo impeccabile.

È un titolo quindi che consiglio sia perché offre svariate ore di divertimento, sia perché permette di riscoprire il maestro Toriyama e di apprezzare una storia ben raccontata vivendola in prima persona.

Vincenzo Ricchiuti

Mi chiamo Vincenzo, classe '92. La mia passione per i videogiochi nasce con la prima PlayStation e molte console dopo mi ritrovo a parlare con voi di quella che per me è una vera e propria forma d'arte. Sono specializzato nei giochi di auto ma apprezzo ogni esperienza videoludica, perché convinto che un buon gioco debba prima di tutto divertire.

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