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Dragon’s Dogma II • Recensione Xbox Series X

Approda sulle nostre piattaforme, dopo tanto pathos, il gioco promesso come uno dei titoli dell'anno. Un titolo must-have che si è rivelato degno delle altissime aspettative e si proclama come uno di quei giochi degno di essere giocato almeno una volta nella vita

Trama e narrativa - 9
Gameplay - 9
Comparto estetico - 8
Comparto tecnico - 7
Comparto audio - 7

8

Dragon's Dogma II, tanto atteso ed acclamato, approda in un magnifico Open-World carico di intrighi e colpi di scena. Non lasciarti fermare dal tanto atteso drago firmato Capcom e lasciati immergere tra mostri e nemici in quella che si rivelerà una delle sfide più avvincenti di questo 2024.

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Dopo 11 anni dall’uscita di Dragon’s Dogma: Dark Arisen, arriva finalmente il nuovo prodigio di casa Capcom: Dragon’s Dogma II. Il titolo è approdato sugli schermi il 22 Marzo 2024 ed è disponibile per tutte le piattaforme: PC, Xbox S|X e Playstation 5.

Dopo averci regalato Devil May Cry, Hideaki Itsuno ci aveva insegnato con Dark Arisen che cosa vuol dire produrre un gioco che non è per tutti. L’action-RPG infatti era articolato e appassionante, con una trama lineare ma comunque ben scritta. Al netto di questo, possiamo dire che questo nuovo capitolo ha rivoluzionato e capovolto l’intera impresa Capcom.

“The return of the Sovran”

Già dalle prime anticipazioni del gioco, nonché dal fortissimo impatto mediatico, Dragon’s Dogma II si è dimostrato uno dei giochi più attesi del 2024. Potremmo dire quasi al pari di Baldur’s Gate III, il quale si è infatti rivelato uno dei migliori giochi RPG di questa generazione, confronto sicuramente non facile da sostenere per la casa produttrice.

Per cui, come sempre, abbiamo solo un modo per smascherare gli inganni e rispondere alle nostre domande: giochiamolo e vediamo se questo titolo è degno della sua già precoce fama o se le nostre speranza rimarranno disattese.

Dragon’s Dogma II • Trama e narrativa

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Fin dagli esordi del primo capitolo, abbiamo capito che Dragon’s Dogma non sarebbe stato un gioco che si sarebbe fatto dimenticare facilmente. Al di là dell’impegno per le meccaniche e il gameplay, niente ha tradito una narrativa degna di nota.

In questo nuovo capito la trama viene comunque rimessa a nuovo. Vestiremo i panni dell’Arisen che tanto abbiamo imparato ad amare. Un Arisen destinato a vivere senza cuore, la parte che più custodisce forza e coraggio di ogni guerriero. Un Arisen destinato a compiere di generazione in generazione un destino che non ha scelto.

Ci sentiamo quindi di rassicurare tutti coloro che vogliono tener testa alla grande attesa che ha avvolto questo titolo, ma non si sono dedicati mai al primo capitolo. Le due trame sono infatti scollegate, ambientate in due mondi paralleli e totalmente differenti.

Tutte le dinamiche del gioco verranno attentamente rispiegate dalla Capcom, che ha quindi scelto di presentarci un protagonista senza memoria e che non ricorderà niente del suo passato. Di conseguenza, sia tu che il personaggio vivrete insieme l’avventura per la prima volta.

Il gioco si apre infatti in maniera parallela al primo capitolo: ogni volta che un drago si sveglia, un Arisen sorge per riuscire nell’ardua impresa di ucciderlo. Lo scopo? Dimostrarsi il legittimo erede al trono.

Inaspettatamente, il gioco ti presenterà l’intera trama proprio con un’incoronazione, ma noi saremo quelli che si sveglieranno in catene in una grotta. Perché?!

Tra intrighi, bugie e alleati, ti lancerai nel pericoloso tentativo di smascherare tutti gli inganni e dimostrare che sei tu il legittimo Arisen. Sarai abbastanza coraggioso da riprenderti il tuo cuore e il tuo trono? Si, questa è una sfida.

Dragon’s Dogma II • Gameplay

Dragon's-Dogma-2-Gameplay

L’intero gameplay si sviluppa intorno alla nostra impresa di guidare un Arisen verso il compimento del suo destino. Arisen che è stato pensato come una figura estremamente controversa. Infatti, anche se troveremo molti alleati durante il nostro cammino che, riconoscendoci, lotteranno con noi e per noi, dall’altro lato ci sarà chi ci additerà come portatore di sventure e traditore.

Durante il nostro viaggio verremo aiutati da alcune Pedine. Una creata da noi e due scelte tra quelle create dagli sviluppatori o da altri giocatori online. Queste sono degli NPC sviluppati in maniera magistrale dalla Capcom, dotate di una AI che ha del fantastico.

Saranno in grado di venirci incontro non solo in combattimento, ma anche durante la nostra esperienza in-game. Capaci di apprendere e di modellarsi in base al nostro gioco, impareranno anche dai loro viaggi online al fianco di altri giocatori, permettendogli di fornirci aiuti e indizi utili per progredire durante il viaggio.

Queste pedine, come noi, saranno presentate in maniera ambivalente. Viste in alcune zone come portatrici di mali e in altre come fedeli servitori dei sovrani, non potranno infatti seguirci ovunque. A rendere il tutto più complesso ci sarà la possibilità che le nostre pedine si ammalino, costringendoci a salvaguardarle al fine di evitare gli atti di violenza che ne conseguiranno.

La mappa, che si sviluppa secondo i canoni dei migliori giochi open-world, conterrà due regioni in conflitto tra loro: Vermund, il regno degli umani, e Batthal, il regno dei feridi.

La nostra avventura inizierà nella prima di queste due regioni, nazione fiorente seppur contaminata da intrighi politici e tradimenti alla corona. Ne consegue che qui il vero nemico sarà proprio l’Arisen, alle prese con la sua riconquista del trono.

A Batthal invece saranno le nostre pedine a metterci i bastoni fra le ruote. I feridi infatti, esseri antropomorfi assimilabili a felini, vedranno i nostri compagni di avventura come sventura e male. Qui lo scenario del mondo cambierà, offrendo invece un’ambientazione colma di canyon e deserti dove vagheremo tra le rovine.

Grande pacca sulla spalla per la casa produttrice, meritata anche per il modo interessante in cui vengono sviluppati gli NPC e in cui questi si amalgamano perfettamente al mondo di gioco. Non ci saranno infatti solo quelli già previsti dallo storytelling con i quali sarà necessario per noi interagire, ma il tutto è reso molto “realistico” da tutti quei personaggi che incontreremo durante le nostre esplorazioni.

Gli NPC saranno infatti capaci di parlarci a loro piacimento e non sempre sarà necessaria una nostra interazione diretta con loro, in quanto gli sarà permesso di fermarci per parlare a loro piacimento (un po’ come nella vita reale). Occhio a questa piccola perla della Capcom, perché personaggi in apparenza secondari saranno anche portatori di importanti risorse per la nostra trama principale.

Lanciarsi spediti verso la main story dunque potrebbe non essere la migliore delle idee.

Sottolineiamo, ancora una volta, che non stiamo parlando di un gioco che possiamo definire “per tutti”. È un RPG che predilige l’azione e fa della cura verso dinamiche e scontri il suo punto cardine. Le abilità, le mosse, le classi e i potenziamenti saranno innumerevoli e dovranno essere sviluppati con una consapevolezza che, purtroppo, favorisce maggiormente giocatori già avvezzi a questo tipo di meccaniche.

Le classi di partenza sembreranno in apparenza limitate tra Mago, Guerriero, Ladro e Arcere. A volersi cimentare con ognuna di loro però ci rendiamo conto che sono tante le peculiarità tipiche di ogni classe. Ad esempio il ladro è notevole per l’incredibile velocità, da utilizzare per tener testa ai combattimenti, mentre il guerriero sarà molto più forte, ma decisamente meno agile.

Attenzione a non lasciarti ingannare da questa esigua scelta, perché molte altre classi si sbloccheranno durante l’avventura, articolandosi come un livello successivo alla classe scelta o addirittura come un ibrido di diverse classi. Sarà quindi possibile cambiare classe in corso d’opera, il che aiuta in un gioco di queste dimensioni, rinfrescando il gameplay e non limitando, di conseguenza, l’arbitrio del giocatore.

Occhio anche ai vari potenziamenti, non solo per l’Arisen, ma anche per la nostra pedina a cui sarà anche possibile affidare un’abilità come quella di Guaritore o Mago della logistica, molto importante per procedere nella nostra avventura.

Anche le personalizzazioni dei nostri avatar saranno notevoli. Tra caratterizzazioni fisiche ed estetiche, sarà possibile creare ogni sorta di personaggio. Basti pensare al clamore suscitato dal piccolo regalo Capcom, che ha rilasciato un software per creare il nostro eroe prima del rilascio del gioco.

Anche il mondo di gioco non pone limiti alla fantasia. Sarà possibile, ad esempio, abbattere orde di nemici distruggendo i ponti che stanno attraversando o scalare gli avversari per sconfiggerli; non sottovalutare quindi il mondo intorno a te e soprattutto non sottovalutare te stesso.

Dragon’s Dogma II • Comparto estetico

Dragon's-Dogma-2-Comparto-estetico

Per quanto riguarda l’estetica del gioco, che dire se non il fatto che c’è stato un mastodontico lavoro di perfezionismo dietro questo titolo? Avevamo imparato da giochi di questa enorme portata che, a causa del livello di meccaniche e vastità di strade percorribili, a volte la grafica doveva lasciare il posto alla performance. Non è stato però il caso di Dragon’s Dogma II, dato che il comparto estetico è degno di nota e non ha fatto che confermare l’eccezionalità di questo titolo.

Bisogna ammettere che il tutto viene tradito dai fortissimi glitch di cui però incolpiamo la nostra amatissima sezione tecnica. Questo avviene soprattutto in zone ad alta densità di NPC, come ad esempio nelle città e nei villaggi.

Ovviamente no, non andare in giro ad uccidere tutti. Goditi il gioco a rischio di una crisi isterica ad ogni passo; fa parte del prezzo da pagare.

Dragon’s Dogma II • Comparto tecnico

Dragon's-Dogma-2-Comparto-Tecnico

Come seconda faccia della stessa medaglia, il grande hype che ha accompagnato l’uscita di questo gioco deve fronteggiare le grandi difficoltà tecniche che ci ha portato.

Di fianco al grande stupore che non può non colpire, spiccano rumorosamente tutte le imperfezioni tecniche che l’hanno accompagnato. Principali vittime sono stati sicuramente i gamer da console.

Glitch, oscillazioni di FPS da capogiro, ritardi nelle meccaniche, nonché crash veri e propri dell’intero gioco sono stati la principale causa della morte prematura di tanti pad contro muri e superfici di ogni genere. Il gioco pare essere così elaborato e vasto da non aver retto le lodevoli buone intenzioni degli spettatori.

Su PC è stato più semplice godere la magnificenza del gioco, ma per le console è stato ben diverso. Principale piaga dell’umanità sono stati senza dubbio i nostri tanto odiati FPS. Il gioco era stato infatti promesso su queste piattaforme con performance sui 60 FPS, tuttavia sono tanti a lamentarsi di non aver superato i 30 circa.

Questo probabilmente a causa delle limitazioni della CPU della console da un lato e l’ottimizzazione del gioco dall’altra, risultando un problema in diverse parti del gioco. Questo si rivela un grande problema quando capita durante complesse battaglie con come draghi e grifoni che utilizzano tecniche molto complesse e variegate, nonché movimenti molto ampi.

Possiamo lamentarci? Certo, siamo gamer, noi DOBBIAMO lamentarci, sempre, anche solo se ci cade una patatina mentre giochiamo. Ma comunque non disperiamo e continuiamo ad imprecare e a morire convinti di poter far arrendere le meccaniche capricciose.

Ma bisogna comunque essere magnanimi: il gioco è ancora agli inizi e di patch ne sono già promesse tante. Aspettarsi la perfezione già all’inizio sarebbe stato da ingenui e noi non lo siamo. Stiamo parlando di un open-world immenso realizzato su RE Engine, che abbiamo visto dare il massimo del suo potenziale su giochi di portata tecnica molto più contenuta, come ad esempio Resident Evil.

Qui il gioco si plasma con noi. La difficoltà cresce insieme a noi e, diversamente da come spesso accade, anche i nemici base evolvono diventando più complessi. Si fa realistico. Sarai in un mondo che non sarà incurante del tuo passaggio, ma che si modellerà con il solo scopo di smarmellarti in ogni dove. Diamo quindi una calorosa stretta di mano alla Capcom e aspettiamo le migliorie promesse.

Dragon’g Dogma II • Comparto audio

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Del comparto sonoro c’è ben poco da dire: questo è un gioco che punta ad una fedeltà impressionante, per cui, per quanto le musiche di accompagnamento non abbiano niente da farsi rimproverare, i veri protagonisti sono sicuramente i dialoghi ed i suoni dell’ambiente circostante. Il tutto può inoltre essere goduto al meglio giocando con le cuffie.

Il mondo di gioco punta a diventare un tutt’uno con noi e con il nostro percorso. Quindi, partendo dal fruscio delle piante o dai ruggiti dei mostri e dei boss, tutto si fa estremamente coinvolgente.

I dialoghi sono ben doppiati, seppur in lingua inglese e il lip-sync è perfetto. Il gioco non è fruibile in italiano, ma i sottotitoli sono stati sviluppati in maniera stranamente accettabile, seppur non ineccepibile.

Piccolo demerito, a voler essere puntigliosi, riguarda però una delle modalità di dialogo. Considerando infatti che, per adattarsi alla realtà, i dialoghi non sempre hanno inizio per scelta del giocatore, ci ritroveremo con il nostro avatar immobile nella stessa posizione in cui era quando ingaggiato dall’NPC.

Da questo ne consegue che ci ritroveremo a parlare con personaggi anche alle nostre spalle perché la meccanica non segue il modus operandi delle cutscenes, ma rimane in-game, per cui i PC non si riposizionano automaticamente.

Anche qui possiamo dire che, così come il comparto tecnico aveva tradito quello estetico con i suoi glitch, qui viene tradita la resa realistica.

Piccolezze a parte, il comparto sonoro non ha niente da invidiare ai suoi competitor e rimane un grande punto di forza del titolo.

Dragon’s Dogma II• Verdetto

Dragon's-Dogma-2-Verdetto

Quanto sarebbe bello potersi dilungare su tutti i sottotesti nascosti dietro un guerriero che lotta senza cuore? Su un Arisen scelto per arrivare alla gloria, ma che per poterla raggiungere dovrà sconfiggere l’enorme nemico che gli ha strappato il cuore, la parte essenziale di ogni essere umano? Su come, se non saremo in grado di riprendercelo per inseguire il nostro destino, arriverà qualcuno più forte di noi a prendersi ciò che ci spettava di diritto?

Ma purtroppo non siamo qui per filosofeggiare, quindi diamo un verdetto a questo capolavoro.

Il gioco scorre in maniera perfetta. Gli ostacoli alle meccaniche si fanno completamente secondari una volta immersi nel mondo di gioco, lasciando completamente il trono al magnifico lavoro svolto dalla Capcom.

Dopo anni di attesa, possiamo dire che la casa produttrice si è dimostrata a pieno titolo all’altezza delle aspettative promesse, proponendoci un capolavoro che sicuramente farà parlare ancora a lungo di sé.

Va giocato, questa non è un’opzione. Anche perdere fa parte dell’essere gamer, ma il non aver mai tentato non fa parte del nostro DNA. Non possiamo prevedere se davvero questo titolo si rivelerà uno dei giochi dell’anno, ma possiamo affermare che si è conquistato un meritato posto sul podio della nostra libreria.

Martina Giansante

Considero me stessa una gamer fin da quando ho preso in mano un pad per la prima volta. Sono una ricercatrice videoludica, oggi anche un recensore, ma soprattutto sono una di voi.

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