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Patrice Désilets e il ruolo dell’Italia nei videogiochi Assassin’s Creed • Intervista

Durante la Milano Games Week 2023 abbiamo avuto modo di incontrare diversi personaggi importanti ed aziende di spicco del settore videoludico. Uno degli ospiti più acclamati ed attesi della MGW23 era proprio Patrice Désilets: game designer canadese noto per aver dato vita alla serie videoludica Assassin’s Creed di Ubisoft.

Abbiamo approfittato dell’occasione per porre alcune rapide domande al creatore della saga degli Assassini, il quale, ricordiamo, ha lasciato Ubisoft nell’ormai lontano 2010.

E’ stata proprio la mente di Patrice a dare vita ai primi tre capitoli della saga, che sono universalmente riconosciuti dalla critica di settore come dei capolavori assoluti. Parliamo di Assassin’s Creed, Assassin’s Creed II ed Assassin’s Creed Brotherhood.

Come tanti altri giovani, anche io ho avuto la fortuna di giocare in lungo e in largo questi titoli durante la mia adolescenza e potermi confrontare con il direttore creativo della saga, oltre a suscitare in me grande emozione, mi ha consentito inoltre di porgli delle domande anche in quanto “fan” della serie.

Ma Patrice ha avuto un importante ruolo anche nel dare vita a Prince of Persia: Le sabbie del tempo, altro capolavoro videoludico che ha posto le basi per il futuro Assassin’s Creed, dato che quest’ultimo doveva esserne un vero e proprio prequel.

Ed è proprio da qui che abbiamo deciso di partire con le nostre domande: “Nella nostra gioventù in tanti hanno giocato ed amato sia Assassin’s Creed che Prince of Persia, crediamo che sia piuttosto naturale amare Prince of Persia se si amano gli Assassin’s Creed e viceversa. Ma, creando Assassin’s Creed, Prince of Persia non ha più trovato spazio nell’industria videoludica per gli anni successivi. Per noi è molto triste perché crediamo che quella saga avrebbe meritato un proseguito. Cosa ne pensi a riguardo?”.

Patrice-Desilets-intervista

Senza troppi giri di parole Patrice ci ha risposto: “Oh, dovreste chiederlo ad Ubisoft il motivo per cui abbiano interrotto la serie. Credo che sarebbe potuto essere un grande brand per Ubisoft ma ho lasciato Ubisoft ormai nel 2010. E’ sicuramente una cosa triste non aver portato avanti quel progetto, ma ci sono così tanti strati all’interno di un’azienda per prendere decisioni di questo tipo che sarebbe meglio chiederlo direttamente a loro. E’ triste, ma fortunatamente ci sono anche tanti altri giochi validi”.

Avvicinandoci sempre di più al mondo di Assassin’s Creed e lasciandoci alle spalle, almeno per il momento, Prince of Persia siamo passati ad una domanda che mi è sorta spontanea in quanto fan dei titoli AC2 ed AC: Brotherhood: “Patrice, questi videogiochi sono ambientati in Italia. Ricordiamo Roma, Firenze, Venezia; dal momento che ti trovi in Italia vorremmo chiederti: quanto credi che l’ambientazione nelle città italiane abbia contribuito a dare a questi titoli una componente che li abbia aiutati a diventare popolari e di successo?”.

La risposta di Patrice non si è fatta attendere ed ha estinto ogni dubbio a riguardo. Il game designer canadese non soltanto ci ha confermato che il setting nelle città Italiane sia stato di fondamentale importanza, ma ci ha anche ricordato un aneddoto molto curioso di quegli anni: “Ricordo quando iniziammo a lavorare al titolo quanto amassimo l’Italia e volessimo viaggiare in Italia, potevamo farlo tramite il videogioco! Ad esempio, durante un evento stampa in Giappone, quando mi veniva chiesto di dire qualcosa al pubblico, suggerivo per chi volesse viaggiare in Italia, di giocare prima ad Assassin’s Creed II. L’Italia ha grandi città da visitare e le persone hanno trovato voglia di viaggiare. Ricevo tanti messaggi da parte di fan che mi dicono che sono stati a Firenze e che non si sono persi. Loro ricordavano a Ponte vecchio dove fosse il duomo, che strada fare”.

Una cosa simile era capitata anche a me, nonostante fossi nato in Italia. Ho proseguito dunque raccontando a Patrice della mia personale esperienza e di quando visitando per le prime volte Roma, Firenze e Venezia, ricordassi tanti aspetti delle città grazie al videogioco. Uno dei ricordi impiantati in me con maggiore pregnanza erano quelli riguardo la cupola del Brunelleschi a Firenze o dell’arrampicata di Ezio su Castel Sant’angelo a Roma. Visitare le città è stato in qualche modo “migliore” grazie all’esperienza vissuta con gli Assassin’s Creed.

Per concludere la nostra rapida intervista abbiamo successivamente chiesto a Patrice di una leggenda metropolitana, per conoscerne le fondamenta di verità: “E’ vero che il meccanismo di rollback in Prince of Persia: le sabbie del tempo deriva da un tentativo di debugging del videogioco Donald Duck: Going Quackers?”.

Questa domanda ha indotto Patrice ad un sorriso ed una (quasi n.d.r.) risata. Il canadese ha poi continuato: “no, in realtà non ha nulla a che fare. Quando stavamo sviluppando Prince of Persia io morivo veramente tante volte nel videogioco. La morte in quel gioco in realtà fa proprio parte delle meccaniche per poter progredire. Ci siamo domandati tuttavia: <non sarebbe forse migliore invece che un classico respawn di introdurre una meccanica di rollback che permettesse di avvolgere il tempo?>.” E’ così, dunque, che ha preso vita una delle meccaniche di gioco più interessanti di quei tempi.

Ed è con questo quesito che si è conclusa la nostra rapida intervista ad uno dei volti più influenti del panorama videoludico: creatore di una saga che ha appassionato milioni di videogiocatori, personaggio dai grandi ideali e lucidità, che ha saputo mantenere nel corso degli anni prendendo scelte coraggiose ed a ben vedere oculate.

Lo abbiamo ringraziato per averci permesso, insieme a tanti altri addetti ai lavori, di godere di alcune tra le esperienze videoludiche più memorabili di sempre e lo abbiamo salutato calorosamente, augurandoci di vederlo nuovamente in Italia nei prossimi anni!

Luca Storia

Luca Storia è un professionista altamente versatile, noto per essere il Founder di diversi progetti digitali di successo, un impegno a tempo pieno che ha portato avanti con dedizione per numerosi anni. La sua expertise abbraccia diverse aree: oltre a supervisionare il programma editoriale dell'intera redazione, eccelle nelle pubbliche relazioni ed è un esperto in ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO). Inoltre, dimostra un'incredibile abilità nella creazione di contenuti, sfruttando la sua formazione in fotografia, grafica tradizionale o vettoriale, e video-making.Questa variazione della frase originale ha lo scopo di fornire una descrizione più dettagliata delle competenze e delle attività di Luca Storia.

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